DOPO LA STORICA OCCUPAZIONE DEL RED CARPET ,
IL MONDO DELL'AUDIOVISIVO
TORNA UNITO A DIFENDERE LA PROPRIA DIGNITA'
MARTEDI' 29 MAGGIO ALLE 17:30
TUTTI IN PIAZZA MONTECITORIO
per chiedere al
GOVERNO MONTI DI RINNOVARE SUBITO IL CDA DELLA RAI
Gli
autori e i lavoratori dell’audiovisivo denunciano l’immobilismo del Governo e
del Parlamento di fronte allo stravolgimento della missione di servizio pubblico
della Rai e al baratro cui la gestione editoriale e aziendale, chiudendosi a
qualunque forma di dialogo, sta trascinando l’intero settore del cinema, della
fiction, del documentario, del film d’animazione e dell’intrattenimento.
Invece
di intervenire sulla progressiva dequalificazione culturale e di intaccare
sprechi e privilegi dell’elefantiaco apparato, si sono fatti 150 milioni di
tagli agli investimenti sul prodotto, con decine di opere cancellate, e
migliaia di giornate lavorative perdute.
Un
danno economico e culturale incalcolabile: per l’azienda, per i lavoratori, per
gli spettatori e per tutti i cittadini italiani.
L’audiovisivo,
come tutto il settore della creazione culturale, non è un costo, ma una
formidabile risorsa. Per ogni euro investito, ne produce 2,1.
Chiediamo
dunque che il Governo operi per consentire il rinnovo immediato del
Consiglio di amministrazione e della Direzione Generale sostituendo la
dottoressa Lei e il resto dell’attuale gruppo dirigente con personalità di
riconosciuto valore e autonomia in grado di mettere al centro del progetto di
rilancio dell’azienda la sua missione di servizio pubblico e un profondo
rinnovamento culturale, editoriale e gestionale.
Per
ridare nuovo slancio a un’industria di importanza strategica per il paese, che occupa
250 mila lavoratori, occorre nell’immediato:
·
la ripresa di una politica di investimenti
sull’audiovisivo che rinunci all’acquisto di format stranieri e promuova la
diversificazione delle opere, attraverso la ricerca di nuove idee, nuovi
autori, nuovi modelli produttivi, nuovi pubblici e un grande progetto di
investimento editoriale che accolga la sfida della trasformazione di modelli
estetici e produttivi innescata dal web
·
la cessazione immediata delle innumerevoli
pratiche vessatorie che la Rai impone sui contratti degli autori, dei lavoratori,
dei documentaristi e anche dei produttori, insieme a un impegno diretto alla
definizione dei contratti collettivi degli autori e degli attori
·
l’apertura di un processo di consultazione pubblico
e aperto a tutti i portatori di legittimi interessi per il nuovo Contratto
di Servizio 2013-2015, che recepisca quanto necessario per un rilancio qualificato
dell’industria italiana dell’audiovisivo
·
la fine della pratica della delocalizzazione
che non solo danneggia gravemente gli artisti, i lavoratori e l’erario italiano,
ma compromette la qualità delle opere e dunque i diritti degli spettatori
·
una radicale riforma della regolamentazione
sulle quote di investimento e programmazione che favorisca la produzione originale
di opere indipendenti europee e italiane
La
Rai deve tornare a essere protagonista del rinnovamento culturale del paese.
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