giovedì 11 giugno 2009

Doverosi chiarimenti

Dopo aver letto i numerosi commenti al post Money Money Money, la SACT si sente in dovere di replicare quanto segue.

 

1.     Quanto è emerso a proposito dei compensi (compensi non smentiti e verificabili) sia di Publispei a proposito della nota serie ‘i Cesaroni’, che di Lux Vide a proposito dei soggetti di Don Matteo, non trova il nostro consenso perché riteniamo che tali cifre siano ben al di sotto di quello che la SACT ritenga debba essere il minimo garantito.

2.     La SACT non condivide qualsiasi prassi che tradisca i termini contrattuali intercorsi tra produzione e sceneggiatori ma non intende far confusione tra committenti e autori. Noi non siamo qui per condannare colleghi che hanno accettato di lavorare per cifre così basse, ma siamo qui per dire che è responsabilità nostra, di tutta la categoria, fare in modo che questo non accada più da ora in avanti.

3.     La SACT ringrazia tutti coloro che nel blog si sono firmati e respinge con decisione gli inaccettabili insulti e attacchi personali di cui sono stati oggetto. Ritiene altresì che l’anonimato sia principio fondante di qualsiasi blog e non ritiene di interromperne l’utilizzo. La SACT s’impegna però ad ascoltare il prima possibile accusati e accusatori, per poter verificare le loro dichiarazioni, assumere una sua posizione pubblica sulla vicenda e risarcire con il ristabilimento di una verità oggettiva quanto al momento semplicemente supposto o raccontato in modo parziale.

4.     E’ politica della SACT accettare alleanze con chiunque si schieri e si impegni nel combattere le nostre stesse battaglie, da qualsiasi parte essi vengano.

 

In questo particolare momento la SACT sta vivendo una fase di grande crescita e attività. Gran parte delle nostre risorse sono impegnate nell’organizzazione del convegno sul CREATED BY che all’interno del Roma Fiction Fest concluderà gli incontri con showrunner europei.

 

La restante parte è impegnata invece nel vagliare le regolamentazioni contrattuali che riguardano i nostri colleghi europei, per questo abbiamo pubblicato il post ‘Money Money Money’, è nostro interesse infatti, non perdere di vista i problemi complessivi della categoria e, in questo momento di crisi, tutelare soprattutto le frange deboli.

 

Ci teniamo a sottolineare che, oltre alla polemica sui compensi, sono emerse anche richieste e proposte interessanti da parte di anonimi… ci rivolgiamo ai vari Moll F,  200alminuto etc,

Richieste e proposte alle quali non abbiamo ancora risposto, ma sulle quali stiamo riflettendo e lavorando.

Cogliamo l’occasione per ringraziare anche chi, firmandosi in modo anonimo, usa il blog in modo costruttivo e utile a tutti.

 

Ps: vi aspettiamo lunedì all’incontro che si terrà alla casa del cinema con Paul Abbott, creatore di State of Play e Shameless. Grazie al successo e alla larga partecipazione da parte di tutti i settori dell’industria di fiction a tali iniziative SACT, vi chiediamo di confermare la vostra adesione entro venerdì presso segreteria@sact.it

44 commenti:

Anonimo ha detto...

Fossecheterifosse che 'sta sact cominci veramente a funzionà!?

Anonimo ha detto...

ho fatto delle telefonate in giro e la mia sensazione è proprio questa , che al di là di travagli prevedibili, stavolta si siano unite ai vertici dell'associazione persone in buona fede, davvero attive e motivate e che fiaccarne l'operato attraverso attacchi gratuiti equivalga alla classicissima martellata sui coglioni.
Un solidale in bocca al lupo per i'lavori in corso'
Moll f.

Anonimo ha detto...

Ma per piacere!
Adesso volete far credere che non conoscete chi c'è dietro il nick di Moll f?
A proposito, Moll, com'era il pranzo con Corbett?

Katy Morosky ha detto...

@ Moll f.
"ho fatto delle telefonate in giro e la mia sensazione è proprio questa , che al di là di travagli prevedibili, stavolta si siano unite ai vertici dell'associazione persone in buona fede, davvero attive e motivate..."

Ah, ah, Moll...Rileggi con attenzione quello che hai detto. Perché, detta così, sembra che chi ha guidato - e FONDATO - la Sact negli anni passati non abbia fatto un buon lavoro. Mi permetto di dirti che ti sbagli. E di grosso. Ma forse tu non c'eri. Non eri ancora dei nostri. :-)

Non c'entra molto, ma dato che sono intervenuta vorrei consigliare alla Sact di "ripristinare" la quota associativa: non si è mai visto un sindacato che si finanzi con i generosi "oboli" di pochi eletti. Ognuno di noi deve poter contribuire, secondo le sue possibilità. La quota associativa crea senso di appartenza, e Dio sa se la Sact, in questo periodo non ne abbia bisogno.:-)
In più, evita voci... a dir poco malevole.

Kathy

Anonimo ha detto...

in effetti mi scuso, la frase era infelice e rileggendola mi accorgo e si prestava all'interpretazione meno rispettosa. volevo solo sottolineare che al di là di un passato nobile, l'associazione ha sicuramente attraversato una 'grossa crisi' che però mi pare superata, ecco. pardon...
moll f
(ah, sono smaniosissima di sapere chi sarei e cosa ho mangiato quando ero a prenzo con john corbett, fighissimo attore americano...)

Hubbel Gardiner ha detto...

@forza con queste voci malevole, Kathy. Dilla tutta. Siamo in ballo e dobbiamo ballare. Sei capace a mettere in buon italiano - senza insulti - quel che sai? Moll non è chi pensa @anonimo. Magari se anche tu ti esprimi meglio qualcuno può risponderti e farsi due risate, oppure sospirare con te: come eravamo... è una moda molto trendy la retromarcia!

Katy Morosky ha detto...

@ Hubbel Gardiner:
" Sei capace a mettere in buon italiano..."

Oddio, Hubbel...a rivedere il mio intervento di prima, direi di no. Rileggere quello che si "dice" è impresa abbastanza ardua.:-)

Senza insulti: a queste condizioni ci sto. Mai insultato nessuno in vita mia.:-)

Non so niente di più di quello che deduco/leggo in questo blog: disaffezione totale alla causa. Che è percepita come causa di pochi.
Di quelli che versano l'obolo.

Per quanto mi riguarda, chiedo di poter pagare, come ho sempre fatto per più di dieci anni - qualche volta un po' in ritardo, ma ...- la mia quota associativa.

Per carattere, non voglio "dipendere" da nessuno. Ma voglio che la mia tessera valga come quella di chiunque altro.

Katy

Anonimo ha detto...

--->ah, sono smaniosissima di sapere chi sarei e cosa ho mangiato quando ero a prenzo con john corbett, fighissimo attore

Credo che l'altro anonimo si riferisse non a John ma a Bernie Corbett, presidente del Writers' Guild of Great Britain, che tu dovresti conosce bene, visto che l'hai anche citato in un tuo commento sull'altro post.

Ma che tu ci sia andata a pranzo o meno è poco importante. Dai tuoi interventi era già chiaro a tutti che eri interna sact e ben conosciuta.

Anonimo ha detto...

Non sono un'interna sact.
e non sono nemmeno un granchè di scrittore se non si è capito che quella su corbett era una battuta. (omunque visto il pur amabile Corbett nell'intervista, insisto: dovendo scegliere, non c'è gara,meglio john)
Se i miei interventi sembrano 'introdotti'è perchè lavoro da molti anni e da ancora più anni, ascolto.

Moll f.

Anonimo ha detto...

ps. la posizione di Kathy sulla quota associativa, mi pare interessante. personalmente non vedo molta differenza tra il pagare tutti e non pagare nessuno.
Mentre il criterio del 2% che fa sì che ognuno contribuisca in proporzione al lavoro svolto e alle fortune, non mi pare malvagio. Certo , se con questo Kathy vuole sottindere che chi versa di più si sente più importante, beh, questo non dovrebbe succedere, va da se' ...E comunque visto che il 2% c'era anche prima , che differenza fa?
moll f.

Hubbel Gardiner ha detto...

Oh, signore! Kathy, siamo alle solite, stai troppo attenta al denaro... e soprattutto pensi che il denaro influisca sulla partecipazione democratica. Ricchi o no, noi tutti cittadini italiani, che paghiamo o no le tasse, abbiamo un voto solo. In Sact è lo stesso: che il tuo 2% valga migliaia o centesimi di euro, il tuo voto vale sempre uno. In genere sono i poveri i più affezionati al voto e alla partecipazione politica perché hanno molte ingiustizie da voler risanare. Quindi, ti prego, abituati a giudicare le persone per quello che fanno e non per quello che danno o per l'obolo che donano. Guarda negli occhi e non in tasca. E permettimi di tirare un sospiro di sollievo. Uff! erano una bolla di sapone i tuoi sospetti, erano solo una disposizione psicologica. Chissà che mi credevo... Grazie mille di avermi risposto. Facciamo un po' di musica adesso?

Anonimo ha detto...

Certamente mi difetta l'italiano che, dopotutto, non è la mia lingua madre, ma non ho ben compreso il proclama della Sact.
1-"quanto emerso a proposito dei compensi sia (...) di Publispei a proposito della nota serie ‘i Cesaroni’, che di Lux Vide a proposito dei soggetti di Don Matteo, non trova il nostro consenso perché riteniamo che tali cifre siano ben al di sotto di quello che la SACT ritenga debba essere il minimo garantito.
Ne deduco che la nostra Sact ritiene ingiusti i compensi (come è giusto e auspicabile), ma "non dà consenso" a ciò che è emerso dalle denuncie più o meno anonime che tali compesni denunciano. Mah.

2-"La SACT non condivide qualsiasi prassi che tradisca i termini contrattuali intercorsi tra produzione e sceneggiatori": e fin qui ci mancherebbe altro, in mancanza di contratti di categoria,... "ma non intende far confusione tra committenti e autori": scusate, ma vi incartate con parole vostre. Al punto che la premessa sembra sgonfiata di significato.

3-"La SACT ringrazia tutti coloro che nel blog si sono firmati": ringraziamo anche noi.
Almeno si capisce di che cosa e di chi si parla.
Ma... i post firmati "Sact", distinti da quelli "del direttivo" e firmati personalmente dai diversi attanti (grazie Cristina, Bodrato, Giovanna), mi pongono una domanda: sa la mano destra quello che fa la sinistra?

"... e respinge con decisione gli inaccettabili insulti e attacchi personali di cui sono stati oggetto".
Mi pareva che gli insulti volassero altrove. Verso Cestaro, Favot (povero ingenuo che su un blog di invisibili ha pensato si potessero fare discorsi concludenti), etc.
Chi chiede scusa o fa ammenda o almeno si distanzia dalle calunnie?
Cara Sact, dovresti farla tu, ammenda, per calunnie personali sul tuo blog che rivendica "libertà" di pensiero e di rivoluzione
(ricordo pure la citazione di Mao, fatta da uno degli anonimo più avvelenati... Che si credesse pure che Mao e la rivoluzione stiano come la Sact alla fiction italiana...")
Quello che avrei voluto vedere qui, per dare ancora alimento alle mie speranze e al mio fevore, sarebbe stata una presa di posizione intelletualmente onesta, ostinatamente desiderata tanto quanto i fondatori e poi direttori (direzionali? direttivi? diretti?) della Sact ostentano ma non praticano. Non si riesce proprio a dire "scusate tanto Cestaro, Favot, Galvani... C'è qualcuno tra noi talmente sbroccato e frustrato
(perchè non riconosce ciò che molli f. ha così ben tracciato: ovvero alcuni tra noi dovrebbero aver l'onestà di sè per decidere di cambiar carriera... Ma tant'è... meglio pensare che sia colpa di qualcun altro)
che accuserebbe voi di essere ladri, kapò etc piuttosto che ammetere la propria inedeguatezza.

Peccato che le urla di uno sovrastino le voci tanti, quelli che sono realmente disponibili al confronto diretto e alla dialettica costrutiva di tutti gli altri.
Peccato.

Sebbene riconosca all'anonimato la possibiltà di espressione altrimenti negata (ma anche questo è da dimostrare), questo sarebbe proprio il caso che mi farebbe decidere per l'assoluta trasparenza.
Trasparenza... Ma non era per questo che ci battevamo? Per la caduta del muro, per "Mani pulite", per il conflitto di interessi etc....? La TRASPARENZA... Al confronto, bazzecole queste.
Sorvoliamo...

"la Sact si impegna ad ascoltare (...) accusati ed accusatori...
Ah! Avessero avuto ugual spinta la metà dei processi in Italia...

La gratamente anonima Viola

Anonimo ha detto...

pur riconoscendo molta verità nelle parole di Viola, io penso che il post della sact sia chiaro: si farà una battaglia sui minimi.Tutti, Head, come vuole il nome, in testa.
Sul profondersi in scuse ai citati, fermo rimanendo il biasimo totale per chi mascherato lancia granate, io penso che la sact abbia avuto un atteggiamento corretto ma per nulla prono invitando i soggetti chiamati direttamente in causa a esporre le loro ragioni e a partecipare. fare di più, non credo sia necessario.Tantomeno prostrarsi. Perchè se è vero che non bisogna fare confusione tra autori e committenti, è pur vero che spesso i produttori giocano sporco e usano la passione di un head (o di una brava script:O) come un 'levacastagne automatico'. tra queste, la gestione degli scrittori che non hanno incontrato consenso.
Queste dinamiche sono delicate e spesso il puntatista sperso, (magari un buon professionista) non 'centra' subito la nota di quell'armonia complessa che è una serie, e si trova a fare l'agnellino sull'altare della sempre difficile intesa fra scrittura e produzione.
Dunque si puo'facilmente immaginare che in passato un head sovraccarico e ipersollecitato abbia creduto, con il beneplacito della produzione (e non parlo certo solo di publispei) che falcidiare o bonificare il parco senza tanti complimenti rientrasse non solo nei sui diritti ma anche nei suoi doveri.
Forse è davvero così, forse è un lato crudele del mestiere, ma non bisogna dimenticare che dietro ognuno di quelle puntate c'era un collega , una persona e una posizione contrattuale. Nessuna croce addosso,d'accordo, ma un invito a riflettere e a ripensarsi, non ci sta male.

Anonimo ha detto...

dimenticavo... Moll F, scusate.

UNODINOI ha detto...

Viola, non riesco proprio a capire perché continui ad usare due pesi e due misure quando parli della nostra categoria.

Gli scrittori che 'si sono firmati' che la sact ringrazia per il coraggio di esporsi agli insulti di qualche scellerato... sono sì: Bodrato, Farina, Petronio, Koch;
ma anche: Favot, Calvani, Cesarano.
I primi fanno parte del direttivo, i secondi non credo siano iscritti sact.
Tutti si sono presi degli insulti.
Tutti sono colleghi.

Perché sostieni che la sact affermando di respingere " con decisione gli inaccettabili insulti e attacchi personali di cui sono stati oggetto". si rivolga ai primi e non ai secondi?

Continuo a vedere aleggiare illazioni e pregiudizi da questo genere di commenti, mi sbaglio?
Se sì, non ho problema a ricredermi.

Hubbel Gardiner ha detto...

@Viola, sei una signora e meriti dunque il mio rispetto. Però penso che dovresti essere più prudente. Non è bene fare le pulci a un testo e alle sue espressioni linguistiche se non si padroneggiano ortografia e sintassi ("denuncia" al plurale fa "denunce" e non "denuncie".) Non è bene fare le pulci a un testo a notte fonda perché si rischia di non essere sufficientemente lucidi. Ad esempio:

1)"Ne deduco che la nostra Sact ritiene ingiusti i compensi (come è giusto e auspicabile)..." Brava, buon italiano, senso compiuto.

"ma "non dà consenso" a ciò che è emerso dalle denuncie più o meno anonime che tali compesni denunciano." Qui invece non si capisce cosa vuoi dire. La Sact nel suo post ha creduto alle cifre dei compensi che sono emerse dal blog e le considera verificabili. Sei una scrittrice, fai uno sforzo.

2)"La SACT non condivide qualsiasi prassi che tradisca i termini contrattuali intercorsi tra produzione e sceneggiatori"..."ma non intende far confusione tra committenti e autori": scusate, ma vi incartate con parole vostre. Al punto che la premessa sembra sgonfiata di significato."
Dove vedi l'incoerenza logica? Il "ma" è avversativo e introduce spesso una coordinata che specifica il senso della principale. Cioè, io potrei dire (io, Hubbel): sono innamorato di Kathy, ma non voglio sposarla. Legittimo, no?

3. "La SACT ringrazia tutti coloro che nel blog si sono firmati" ...
"... e respinge con decisione gli inaccettabili insulti e attacchi personali di cui sono stati oggetto".
Mi pareva che gli insulti volassero altrove. Verso Cestaro, Favot..."
Tesoro mio, come ti è stato già fatto notare, questa è una lettura superficiale (notte fonda, atch!). Il complemento oggetto dotato di relativa "tutti coloro che si sono firmati" include Cestaro e Favot perché Cestaro e Favot si sono firmati. Quindi la Sact "respinge con decisione gli insulti e gli attacchi personali di cui sono stati oggetto"anche Cestaro e Favot.
Così la tua domanda: "Chi chiede scusa o fa ammenda o almeno si distanzia dalle calunnie?" è pleonastica: la Sact ha preso distanza dagli attacchi personali, calunnie non ne ha fatte (e non deve chiederne scusa), delle eventuali calunnie apparse sul blog si dichiara intenzionata a verificare la consistenza, ascoltando appunto accusati e accusatori e a rendere pubblica la verità oggettiva che riuscirà a verificare (=trasparenza).

Probabilmente tu sai come sono andate le cose e pretendi dalla Sact un comportamento basato su ciò che sai tu e non su ciò che sanno tutti. Probabilmente se quello che sai tu è la verità, la Sact prenderà l'atteggiamento che auspichi. Ma come fai a pretenderlo oggi, subito?
Erano le due di notte, eri stanca, capisco che si possa cadere in errore, che si possano battere i piedi come i bambini in crisi isterica.
Però, ciò che è accaduto è serio e bisogna andarci con i piedi di piombo.
Dormici su la prossima volta e prendi un buon caffè prima di affrontare una sfida linguistica.
Ma la vogliamo mettere questa musica?

UNODINOI ha detto...

scusate ho scritto cesarano anziché cestaro... come vedete io non faccio differenze! ;-)

Anonimo ha detto...

tra un po' per decifrare le polemiche e le contro polemiche ci vorrà una cattedra di semiologia applicata al puntiglio.
la mia sensazione è che molte persone intervengano sul blog portando una loro sentita verità, inevitabilmente parziale, che rampolla da esperienze lavorative (o di frustrante non - lavoro) magari intense e significative, formative, ma comunque circoscritte.E'difficile comprendere la complessità del nostro mestiere se non si è corsa un po' di cavallina. chi trova con una botta di fortuna una cuccia relativameete accogliente in un età relativamente verde si sente un miracolato , la vita gli sorride, gli uccellini cinguettano e dunque tratta quelli più sgarrupati che dall'incanto si sono svegliati da un pezzo come vecchi inaciditi e venali. Chi la cuccia l'ha trovata in una lunghissima serialità tosta di quelle in cui la percentuale di riscrittura fa spavento, ci mette sei mesi a convincersi che l'unico problema è che sto mestiere lo vogliono fare troppe braccia strappate se non all'agricoltura, almeno al parastastale.
chi è rimasto fuori dal cancello si aggrappa alle sbarre e urla, e a volte scaglia pietre.
Sarebbe così facile fermarsi a riflettere che, esattamente ome gioventù o vecchiaia certi modi di essere del nostro lavoro non sono "categorie" ma "condizioni".
In una lunga vita professionale ci toccherà , se va bene, di volta in volta l'una o l'altra casacca , saremo incantati o malmostosi e a tratti ci ritroveremo fuori dal cancello ad urlare e a tirare se non pietre, moccoli.
questa fluidità che è fisiologica al mestiere che abbiamo scelto , la ddove uno se ne convinca (ma molti non lo sono, molti credono davvero che la stairway-to-heaven o, il baratro, non finiranno mai) dovrebbe aiutarci a esseree più coesi. Certo , cadendo, certe cose è più facile capirle, ma i consiglii più inteligenti di non aspettare di essere caduti, per farsi una ''famiglia di colleghi che che ti sostenga alla bisogna...
Moll f.

Hubbel Gardiner ha detto...

Sì, @moll, sono stato puntiglioso, ma non me ne pento. Chiedo anche a te di spiegarmi l'ultima tua parte: il consiglio. Una famiglia di colleghi che ti sostenga alla bisogna è la Sact o il gruppetto degli amici, altrove definito "cricca"?

Franca De Angelis ha detto...

Da quando c'è Moll sul blog, mi riconosco così tanto in ciò che scrive che posso evitare di scrivere. Ti prego, Moll, chi sei?

barbara petronio ha detto...

Concordo con Franca. Grande Moll!!

Anonimo ha detto...

hubbel, non dovresti nemmeno chiedermelo,date le premesse. Mi riferisco alla Sact. le cricche degli amici, che pure ci sono, esistono (e non si possono neanche condannare del tutto perchè da che mondo è mondo tutti adorano lavorare con qualcuno che conoscono e che stimano,e appena possono lo fanno) tuttavia, non sono comunque il mio habitat.
Franca: hai pensato che potresti avere degli episodi di sonnambulismo in cui scrivi come Moll e poi al riveglio hai rimosso tutto? ;o))))
COmunque grazie davvero , detto da una come te vale doppio.
moll f

Anonimo ha detto...

Richiesta alla SACT
Metterete sul sito il testo dell'intervista tradotta di bernie corbet?
Grazie.

Katy Morosky ha detto...

@ Hubbel Gardimer:
Oh, signore! Kathy, siamo alle solite, stai troppo attenta al denaro... e soprattutto pensi che il denaro influisca sulla partecipazione democratica. Ricchi o no, noi tutti cittadini italiani, che paghiamo o no le tasse, abbiamo un voto solo. In Sact è lo stesso: che il tuo 2% valga migliaia o centesimi di euro, il tuo voto vale sempre uno. In genere sono i poveri i più affezionati al voto e alla partecipazione politica perché hanno molte ingiustizie da voler risanare. Quindi, ti prego, abituati a giudicare le persone per quello che fanno e non per quello che danno o per l'obolo che donano. Guarda negli occhi e non in tasca. E permettimi di tirare un sospiro di sollievo. Uff! erano una bolla di sapone i tuoi sospetti, erano solo una disposizione psicologica. Chissà che mi credevo... Grazie mille di avermi risposto. Facciamo un po' di musica adesso?

Hubbel, mi spiazzi. Rileggi con attenzione questo tuo intervento: non ti sembra un tantino...retorico? Il fatto che il mio voto valga tanto quanto il tuo è - agli occhi di tutti noi, credo - un'ovvietà.
Il problema vero sta nelle priorità che vengono inserite in "agenda". Ma su questo tornerò nei prossimi giorni...Scusami, ma sono veramente molto stanca.:-)

Altro piccolo appunto: questa tua attitudine ad interpretare il ruolo della maestrina dalla penna rossa. Mi dispiace, ma non ti si addice....Nel senso: saresti più credibile se, oltre a "bacchettare" Viola, tu avessi fatto lo stesso con chi, su questo blog, ha scritto "legittimo" con due "g" e "qual è" con l'apostrofo...Ci hai fatto caso, Hubbel? E ci sai dire di chi sto parlando? :-)

@ Viola: continua a scrivere sul blog. Io ti leggo con grandissima attenzione. :-)

@ anonimo che trova interessante la mia posizione sulla quota associativa:
nei prossimi giorni spero di spiegarmi meglio. Per me è un passaggio importante.

Katy

Anonimo ha detto...

tutto, tutto, tutto, pure le contumelie piu' esacerbate sono meglio della meschina matita rossaeblù sugli accenti e le doppie, e degli orgasmi multipli nel beccare un collega che toppa un congiuntivo.
Per favore, no. Se avessimo riposto il nucleo pulsante delle nostre ambizioni in un nitido pulitissimo elaborato senza macchia veruna, avremmo fatto le dattilografe e non gli scrittori. Una volta per tutte si sdoganino i refusi come tali o al massimo come licenze poetiche, grazzie.
Moll f.

Hubbel Gardiner ha detto...

@moll, fantastico, ricevuto, eseguo, sparisco. La mia funzione era spostare l'aggressività ancora latente su un imbecille e cioè su di me. E ci sono riuscito. Addio, l'imbecille si dissolve e porta via il fango in eccesso. A mai più. Buon proseguimento.

Katy Morosky ha detto...

@ Hubbel Gardiner:
Ma dai, Hubbel...Moll la leggi, e secondo me ti sei accorto anche tu che ha una visione molto, molto romantica del lavoro/ ruolo dello scrittore. E come tutti i romantici, ogni tanto diventa un po' presuntuosa.
In questo passaggio, per esempio: " ci mette sei mesi a convincersi che l'unico problema è che sto mestiere lo vogliono fare troppe braccia strappate se non all'agricoltura, almeno al parastastale."

Moll, lo sai che Carlo Emilio Gadda era un parastatale? Ecco, davanti ad una sua "licenza poetica" posso rimanere incantata, ma...Sto facendo un'eccezione. Ovviamente. :-)

Buon proseguimento, ragazzi.

Katy

Anonimo ha detto...

preferisco dire che ho una visione non - cinica dei rapporti, umani o di lavoro che siano. sulla presunzione lascio ad altri giudicare chi lo sia fra me gli anatomopatologi dell'ortografia.
Concentrarsi sulle minuzie, tra l'altro comporta disattenzione sui contenuti, visto che la battuta sul parastato, era ovviamente riferita al pensiero nemmeno troppo recondito (vedi Viola) dei poveri forzati che dovrebbero fare gli editor e invece riscrivono intere sceneggiature.
La precisazione su Gadda è utile, non lo sapevo, grazie.
Bunker è un grande scrittore 'e anche' un grande criminale: che vogliamo fa'? Non si potranno più fare battute sui delinquenti?
Moll F.

SACT ha detto...

@Anonimo: sì, stiamo elaborando la traduzione e a breve sarà online. Abbiate pazienza, siamo un'associazione di volontari.

Carogna Maxima ha detto...

Salve, sono un pezzo di merda di head writer. Sì, lo so, sono parole forti, ma tanto è così che mi chiamano fra loro i miei sottoposti. E allora tanto vale...

Ma non è per questo che sono qui. Mi ha incuriosito molto il quarto punto del vostro post: "E’ politica della SACT accettare alleanze con chiunque si schieri e si impegni nel combattere le nostre stesse battaglie, da qualsiasi parte essi vengano."

Quindi mi volete dire che c'è posto anche per me in sact?
Non so perché, ma ero convinto di non poterne far parte per certi miei comportamenti. Sapete, contratti stracciati, uso di schiavetti... Sì, lo so, non è bello chiamarli schiavetti... Giovani promettenti, va bene così?

Non pensiate però che non mi interessi a loro. Se non era per me questi continuavano a mandare soggetti al Solinas aspettando di fare il film della loro vita.
Ad alcuni ho anche trovato un tetto affittandogli casa. No, non la "mia" casa, una delle mie...

Ma non sempre ho avuto la giusta riconoscenza. Pensate, una volta uno di questi ragazzini si è lamentato perché, secondo lui, pretendevo d'affitto più di quanto prendesse dalla produzione in cui l'avevo messo a lavorare.

Che pretese! Gli dai la casa e un'opportunità e questa è la riconoscenza!
Per fortuna che con tutte le scuole in giro c'è un ricambio continuo e qualche schiavett... pardon, giovane promettente lo si trova sempre.

Dai, prendetemi in sact! Vi dico sì a tutte le vostre battaglie. Volete mettere i minini? Ci sto! ...Poi ci mettiamo d'accordo. Tanto in sact siamo tutti head writer, no? Diciamo 70 a noi e 30 al resto, sul budget totale.
Sì, dai, lo mettiamo sotto il nome created by, maggiori responsabilità maggiori riconoscimenti. Così i fessi ci cascano e ci vengono dietro.

Se c'è uno che può dialogare con le produzioni su questa questione quello sono io. Anzi, proprio io sono stato un precursore del created by. Offro il pacchetto completo, storia e sceneggiatori inclusi. Loro mi dicono quanto vogliono spendere e io stabilisco quanta parte a me e quanti spicci agli altri.

E non mi occupo solo della scrittura. Non sapete quante volte mi è capitato di inventarmi un personaggio perché il produttore doveva piazzare in una fiction una pompinara sua o di altri, e capitemi quando dico di "altri"...!
Un paio di volte mi ha anche detto: "c'ho una fregna per le mani... dai, vieni che facciamo un panino!" Ma a me piacciono del tipo bookworm. Avete presente? Occhialini da lettura, tette piccole, culo a mandolino? E sì che avete presente! Non sapete quanto si eccitano se quando te le ingroppi spieghi loro cos'è il mid point. Una goduria!

Sì, va be', tornando a noi e alle nostre comuni battaglie, mi dà un po' fastidio quando il produttore pretende di firmare come autore solo perché un giorno se n'è uscito dicendo: fammi una serie su un medico, o su un commissario.
Ma che ci volete fare, loro sono fatti così. Perché non dargli il contentino della firma. Tanto poi sui bollettini siae abbassi la quota degli altri e così rientri delle perdite.

Che altro dirvi di me? Non mi piacciono i negri, i rumeni (per le fregne rumene faccio ovviamente un'eccezione), i poveri in generale, e sono pure un po' fascista. Per fortuna adesso si può dire, non è più come negli anni '70 che in Italia non lavoravi se non dicevi che eri comunista.

Ma tanto queste cose non c'entrano con la sceneggiatura e alla sact non deve importare di quello che penso, dico e faccio fuori della professione. Potrei anche essere un pedofilo dichiarato, ma alla fine quello che conta è che io sia con voi, "da qualunque parte io venga".

Insieme possiamo fare grandi cose, alla faccia dei disperati che si arrabattano per scrivere una puntata. Siamo head, siamo la testa, come ben dice la socia Moll, ed è logico che dobbiamo contare di più. Basta con le minchiate del genere "one man one vote!" Roba da negri, per l'appunto...

Allora, mi prendete, sono dei vostri? E dai... Ditemi di sì! Sto aspettando impaziente...

Ops..., scusate, solo ora mi sono ricordato che io in sact... ci sono già!

Anonimo ha detto...

Ciao 102! Eccoti di nuovo qui. Certo che ce ne metti di impegno a ripetere sempre gli stessi concetti! Ammirevole ma così patetico.
Torna al circo va e lascia lavorare la sact.

Anonimo ha detto...

Non capisco l'accanimento dell'ultimo anonimo. Credo che l'intervento di carognamaxima, pur politicaly incorrect, volesse mettere l'accento su uno dei punti più controversi di questo post.
Un'opinione legittima, quindi, se non condivibibile del tutto. Anche io non trovo giusto che in una associazione di categoria si imbarchi a bordo chiunque.
Di headwriter come quello descritto ne abbiamo conosciuto più d'uno e nessuno ha voglia di trovarseli al proprio fianco.
Evitare di rispondere e arrivare invece agli insulti parlando di circo (???) lo ritengo poco corretto. Soprattutto se viene da chi difendendo la sact pretende la correttezza altrui ma evidentemente non è disposto ad offrire la propria.

Il mio nemico ha detto...

Sono circolate e continuano a circolare voci inesatte sull'operato di Publispei.
La verità è che il dottor Bixio è un filantropo e un benefattore. Per la prima serie dei Cesaroni sono stati assoldati più di 30 sceneggiatori, pensate. Gente sciamannata e priva di qualsiasi requisito rispondente ai nomi di Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre, Violetta Bellocchio, Massimiliano Bruno, Francesco Cioce, Luca Monesi, Gianni Forte, Stefano Ricci, Dario D'Amato, Tommaso Capolicchio. Tutta gente che non sa scrivere, che non ha mai fatto tv o scritto libri o film di successo e che ignora cosa sia la drammaturgia. Andate su google e verificate cosa hanno fatto questi signori nel corso della loro squallida esistenza, prima e dopo I Cesaroni. Hanno fatto bene a cacciarli prima della fine della serie. Non erano nessuno e di sicuro non sarebbero stati in grado di scrivere delle puntate all'altezza.
Perciò smettiamola di prendercela con Publispei. Publispei non ha nessuna colpa. Non importa che avessero preso accordi precisi con gli sceneggiatori per far scrivere loro tot puntate. Non importa che qualcuno abbia firmato puntate che non aveva mai scritto.
Ma sì, che ci frega? Tanto gli sceneggiatori a che servono? Serve gente sveglia, in gamba, con una mente elastica. Gente che oggi fa le fotocopie e domani ti scrive un capolavoro come I Cesaroni! Gente magnanima che accetti di farlo per lo stesso compenso che percepiva quando si occupava soltanto delle fotocopie!
E dirò di più. A che serve uno statuto degli sceneggiatori? A che serve una regolamentazione ndei contratti? A che serve un'Associazione come la SACT? Ma, sì, dai continuiamo a fare tutto a tarallucci e vino, tanto siamo in Italia, no?
Stiamo qui a sparare sentenze e a prendercela con Bixio, come se fosse l'unico responsabile... Che colpa ne ha lui, se la sua Casa di Produzione liquida le persone con una letterina, un sorrisetto di circostanza e 600 euro di buonuscita invece di pagare loro le somme dovute?
Non ha nessuna colpa, lui.
La colpa è nostra, di noi sceneggiatori che abbiamo detto di sì a tutto anche dopo esserci presi i calci in culo invece di rivolgerci ad un avvocato come avremmo dovuto. Tirare fuori queste questioni dopo tre anni è sgradevole e assomiglia troppo ad una ripicca.
Bisognava metterci insieme allora. Far sentire la nostra voce. Invece ognuno pensa ai fatti suoi. E così che vanno le cose.
Inutle venire qui e trincerarsi dietro l'anonimato sparando a zero su tutti, come sto facendo in questo momento.
Inutile pensare di vedere puniti tutti i truffatori e gli sfruttatori di questa Terra, i bugiardi che sanno di mentire e quelli che mentono senza sapere di cosa stanno parlando. Tutto è inutile se non c'è un fronte comune.
Fanno quello che vogliono. E noi glielo permettiamo.
Questa è la triste verità.
Ci va un decalogo non solo del Created By e del ruolo degli head, ma anche un decalogo del "Cosa cazzo devo fare quando mi propongono di scrivere una puntata di 50' per 2500 euro"!
Cosa dobbiamo fare per stanare questi buffoni?
Cosa?!?

Anonimo ha detto...

Cosa dobbiamo fare per stanare questi buffoni?
Cosa?!?

Se ti riferisci a Cestaro mi sa che basta che vai alla sact e ce lo trovi, o ce lo troverai presto.

il mio nemico ha detto...

ma perché ce l'avete tutti con cestaro?

cristiana ha detto...

Non so a quale buffoni tu ti riferisca, però quello che bisogna fare mi è chiaro: appoggiare la sact nella richiesta di un accordo che stabilisca dei minimi garantiti.
Cestaro non so se verrà in sact, ma di sicuro a differenza di molti accusatori su questo blog una posizione l'ha presa: è a favore dei minimi garantiti. Grazie Fabrizio.

il mio nemico ha detto...

Sono anch'io per i minimi garantiti e i buffoni a cui mi riferivo non erano certo gli head writer.

Anonimo ha detto...

Caro il mio nemico, mi sa che ti sei perso qualche passaggio molto interessante del post money money. Ce n'è uno, sono sicuro, che darà una risposta chiara alla tua domanda:

"il mio nemico ha detto...
ma perché ce l'avete tutti con cestaro?"

Guarda un po' cosa ha scritto proprio cestaro in quel post:

"Scelta di cambiare (quasi) tutti gli sceneggiatori già avvenuta a metà della prima stagione da me, solo da me, tanto che ho costretto la produzione a pagare (poco) anche sceneggiature non scritte a sceneggiatori che avevo voluto cambiare..."

Adesso sai di chi è la responsabilità di quanto avvenuto:

"Non importa che avessero preso accordi precisi con gli sceneggiatori per far scrivere loro tot puntate. Non importa che qualcuno abbia firmato puntate che non aveva mai scritto."

E quadra anche con un altro tuo passaggio:

"Che colpa ne ha lui, se la sua Casa di Produzione liquida le persone con una letterina, un sorrisetto di circostanza e 600 euro di buonuscita invece di pagare loro le somme dovute?"

Infatti, che colpa ne ha bixio? La scelta, come ha rivendicato lui stesso, è tutta di cestaro.

Arrivata l'illuminazione?

il mio nemico ha detto...

In quanto head writer, evidentemente, era sua facoltà cambiare gli sceneggiatori.
Diverso, il discorso sui compensi, credo. E sul fatto che alla fine i contratti non siano stati rispettati e che alcuni episodi siano stati firmati anche da persone che non avevano partecipato alla scrittura.

Anonimo ha detto...

Devo ammettere che sono confuso. Tu stesso, come altri, hai esplicitamente detto che nella prima serie dei cesaroni gli sceneggiatori sono sono stati mandati via dall'oggi al domani, nonostante i contratti, con giusto un contentino di 600 euro. E hai anche aggiunto, cosa gravissima, che alcune puntate sono state firmate da chi non le aveva scritte.
Ho sintetizzato bene quello che hai scritto?

Proprio qui su questo blog, Fabrizio Cestaro, che di quella serie era l'headwriter, ha rivendicato la paternità di quella decisione sostenendo magnanimo di aver insistito perché vi fosse dato un minimo di buonuscita, quei 600 euro di cui parli.
Ed inoltre, sia lui che Favot hanno sempre negato con forza che qualcuno abbia firmato puntate non sue. Essendo stato lui l'headwriter della serie di certo sa se quello che dici corrisponde a verità o meno e quindi implicitamente ti sta dando del bugiardo.

Però tu lo difendi e dici che era legittimo da parte di Cestaro cacciare dalla serie Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre, Violetta Bellocchio, Massimiliano Bruno, Francesco Cioce, Luca Monesi, Gianni Forte, Stefano Ricci, Dario D'Amato, Tommaso Capolicchio...

C'è qualcosa che mi è sfuggita o che non so? Insomma, da qualche parte c'è qualcuno che non la sta contando giusta...

Detto da uno che ha creduto a quanto avete raccontato più volte in questi tre anni.

Anonimo ha detto...

Cara sact,
aspetto buono buono che troviate il tempo per il famoso incontro tra accusati e accusatori. Sinceramente non vedo l'ora di potermi confrontare con chiunque abbia onestamente voglia di conoscere il mio punto di vista sulla vicenda.
Una preghiera cortese: cercate di fare presto.
Fabrizio buffone Cestaro

peacekeeping ha detto...

Quando due contendenti firmano un armistizio, nelle ore che precedono il cessate il fuoco, le armi riprendono a sparare con più violenza e i morti si moltiplicano, per poter conquistare in fretta altre posizioni e far pagare più cara la pace. Penoso, illogico, meccanico. Ma i più squallidi sono gli sciaccali che non hanno ferito e non sono stati feriti, che non sederanno al tavolo delle trattative, né stringeranno mani. Il loro ruolo è ritardare la pace e strisciare nell'ombra nutrendosi del sangue sparso. Spesso appartengono a fazioni terze.

il mio nemico ha detto...

Mi sono spiegato male. Anzi, malissimo. Provo a chiarire.
Non penso che Cestaro sia un buffone e ribadisco che nel suo ruolo di head writer aveva piena facoltà di mandare a casa gli sceneggiatori che non riteneva idonei, fossero anche stati Rulli e Petraglia.
Il problema è un altro.
Il problema è che il contratto di Rulli e Petraglia sulla prima serie de I Cesaroni presupponeva la scrittura di 2 episodi. Ritrengo quindi che la Casa di Produzione Publispei avrebbe dovuto pagare entrambi gli episodi e così non è stato, se si escludono i 600 euro di buonuscita.
L'altro problema riguarda le firme. Mi rendo conto di non essere stato affatto chiaro su questo punto. Dire che alcuni episodi sono stati firmati da persone che non li avevano scritti, non è corretto. Più corretto sarebbe dire che alcuni episodi avrebbero dovuto essere firmati da più persone (per via di un complicato rimescolamento delle linee narrative che ha visto cose scritte da Tizio finire nella puntata di Caio e cose scritte da Caio nella puntata di Sempronio). Ai fini Siae, credo che questa cosa avrebbe comportato dei cambiamenti (tecnicamente non so quali, in termini di percentuali), ma penso che sarebbe stato più equo. Ecco.
Una domanda. Al confronto tra accusati e accusatori ci sarà anche Bixio? Perché è lui che io sto accusando e non qualcun altro.

il mio nemico ha detto...

Il mio nemico è un film di fantascienza statunitense del 1985 per la regia di Wolfgang Petersen. Il film è liberamente tratto dal pluripremiato romanzo breve Mio caro nemico (Enemy Mine, 1979) di Barry Longyear.

Trama

La trama si svolge nel tardo XXI secolo quando gli esseri umani inoltrandosi nell'esplorazione e scoperta di nuovi pianeti e di conseguenza territori da sfruttare e colonizzare, si scontrano con i Drac, una specie aliena rettiloide senziente che rivendicano l'influenza di alcuni territori contesi.

Durante un'incursione di quattro vascelli alieni viene inviata una squadriglia di sei caccia terrestri con il compito di intercettarli. L'ostinazione del pilota umano Willis E. Davidge (interpretato da Dennis Quaid) nell'inseguire ed ingaggiare uno dei vascelli nemici, reo di aver distrutto il caccia di un proprio compagno, porta la propria astronave nell'atmosfera del pianeta Fyrine IV. Benché Joy, il suo navigatore, gli avesse più volte chiesto di cessare l'inseguimento, Willis riesce a colpire gravemente il vascello nemico che comincia a precipitare rendendo la guida sempre più problematica. Il pilota Drac prima dell'impatto sulla superficie del pianeta sottostante si separa dal suo vascello grazie ad un modulo di salvataggio mentre il pilota terrestre non riesce ad evitare l'impatto con il vascello nemico abbandonato, con la conseguenza di ferire mortalmente il suo navigatore e precipitare egli stesso sulla superficie del pianeta.

Spinto dalla vendetta Willis si mette alla ricerca del nemico, deciso ad ucciderlo una volta trovato, ma nel tentativo non riuscito di mettere atto i propri propositi viene invece catturato dal nemico, Jeriba "Jerry" Shigan, (interpretato da un irriconoscibile Louis Gossett Jr), dando inizio ad un reciproco studio al fine della sopravvivenza comune. La necessità di socializzare farà lentamente scoprire l'altrui lingua e trasformerà il loro rapporto prima in solidarietà e poi in amicizia.

L'alieno si riproduce per partenogenesi: le conseguenze del parto lo porteranno alla morte, ma durante l'agonia riesce a costringere l'umano ad imparare la lunghissima serie di nomi di tutti gli avi che lo hanno preceduto e si fa promettere che tale lista verrà insegnata al suo figlio. Davidge si trova così a dover allevare l'alieno neonato.

Dopo vari anni, e molte peripezie, il bambino alieno divenuto adulto, inserira' Davidge nella "lista degli antenati" sottolineando così il contributo fondamentale che l'umano ha avuto per la sua sopravvivenza.