mercoledì 19 giugno 2013

LE FAQ DELLA GUILD


        




- Perché la Guild?
Perché ovunque ha funzionato.
Perché solo insieme facciamo la differenza.
Perché un’unione sindacale di sceneggiatori che condivide regole professionali è l’unico strumento per iniziare un percorso di normalizzazione del nostro mercato del lavoro.
Per migliorare la tua situazione professionale e guadagnare rispetto per il tuo lavoro.
Per tutelare i tuoi diritti, ottenere garanzie contrattuali, liberare la tua creatività.
Per essere tu la Guild?
- Che differenza c’è con la Sact?
Un’associazione culturale si fonda su un sistema di deleghe: si va dietro a chi si è assunto delle cariche, si conta sulle conoscenze personali di chi ha prestigio, si chiede agli associati di agire come gregge.
La Guild fa un passo avanti: chiede a ciascuno di agire come singolo, di assumersi personalmente degli impegni concreti e non ideologici, di riconoscersi categoria e condividere un codice deontologico, di stringere un patto di alleanza che all’occorrenza faccia cartello e offra solidarietà di massa efficace al singolo in difficoltà.
Più fatti e meno chiacchiere.
- E più in concreto?
La Guild imporrà gradualmente migliorie contrattuali.Fornirà ai propri membri patrocinio legale gratuito per tutte le vertenze d’inadempienza contrattuale relativa ai punti condivisi.
Creerà una rete di collaborazione preferenziale tra i suoi aderenti.
Disciplinerà le controversie interne, regolamentando i criteri di attribuzione dei credits, stabilendo una scala distributiva equa nei compensi in base all’incarico professionale.
Vigilerà sui comportamenti dei produttori e dei colleghi, raccogliendo e condividendo informazioni su eventuali comportamenti scorretti e segnalandoli prontamente a tutti.
Con la Guild scegli di tutelarti, di unirti a chi lo sceglie come te. Senza doppie morali.
- Come singolo, cosa me ne viene?
Dignità, rispetto, visibilità.
Certezza dei pagamenti.
Garanzie minime contrattuali.
La prospettiva di condizioni di lavoro sempre migliori.
Meno ricattabilità.
Quando ti siederai davanti ad un produttore, avrai alle spalle tutti gli altri colleghi che, come te, s’impegnano a lavorare solo a certe condizioni.
Appartenere alla Guild, aderendo alle sue regole ed identificandoti nel valore della professione, farà di te uno sceneggiatore riconosciuto dai colleghi e dalle tue controparti.
- Che obblighi ho?
Hai l’obbligo di rispettare il codice deontologico.
Hai l’obbligo di accettare contratti che rispettino almeno 6 dei 10 principi fondamentali della Guild.
Hai l’obbligo di aiutare la Guild ad affermarsi e ad affermare i propri principi: a tal fine, quando ne avrai la possibilità, sceglierai preferenzialmente di lavorare con altri membri della Guild.
Hai un obbligo di solidarietà nei confronti dei colleghi: devi sostenere in modo fattivo e individuale, via web o in piazza, aderendo alle varie ed eventuali iniziative, chi venga discriminato a causa dell’impegno che come te ha preso con la Guild.
Nessuno deve restare solo.
- Altro?
Hai l’obbligo di consegnare copia di tutti i tuoi contratti al Garante della Guild, sia prima che dopo averli firmati.
Puoi decidere di omettere i tuoi compensi dalla comunicazione: non siamo Equitalia.
- Perchè devo consegnare copia dei miei contratti?
In primo luogo per testimoniare fattivamente il tuo impegno a sottoscrivere contratti conformi alle regole della Guild a cui hai deciso di aderire e poi, per fare in modo che il tuo contratto, insieme a quelli di tutti, si avvicini il più possibile ad un modello standard che valga di fatto come contratto nazionale.
In secondo luogo, per dotarti, e dotare la Guild, di uno strumento di tutela individuale e collettiva.
I tuoi interlocutori sanno tutto dei contratti di tutti perché sono loro a stenderli e a gestirli.
Tu, come chiunque altro dei tuoi colleghi, nell’illusione di proteggere la tua competitività, hai finora taciuto e tenuto anche gli altri all’oscuro, col risultato di restare tutti vittime di uno squilibrio di forza per uno squilibrio di informazioni a vantaggio dei nostri interlocutori.
Bisogna invece riportare le cose a un livello di parità, nel più assoluto rispetto della privacy.
Bisogna che i membri della Guild accedano alle stesse informazioni dei loro interlocutori, che le possano usare come loro le usano, valutando comportamenti e derivando da questi il proprio vantaggio.  Bisogna far partire il volano del riconoscimento del merito.
- Perché un Garante?
Prima di tutto per gestire le tue informazioni e quelle delle produzioni interessate rispettando appunto la privacy.
Poi, per avere un avvocato “dedicato” alla Guild, con competenze specifiche nel nostro settore, che abbia un carattere di terzietà rispetto alle nostre controparti e a noi stessi.  In poche parole che non rappresenti professionalmente nessuno dei nostri colleghi e dei nostri interlocutori, per tutelare te e il tuo singolo agente o legale da possibili conflitti d’interesse.
La percentuale del 2% sulla quota SIAE dell’Equo Compenso, come è già prassi di molte associazioni e della Sact.
In più, verserai per lo start up, all’atto dell’iscrizione, una quota una tantum e su ogni  tuo contratto “approvato” dalla Guild, a compenso acquisito, un contributo fisso per il fondo destinato alle spese legali per il patrocinio del Garante.
Più lavorerai garantito, più garantirai chi – come te -  sceglie di lavorare a precise condizioni.
- Altri soldi oltre il 2% dell’equo compenso... non sarà un po’ troppo?
Nelle altre parti del mondo, dove le Guild hanno una forte influenza e sono una realtà consolidata, le quote associative sono considerevolmente più alte, perché proporzionate ai compensi percepiti.
Ci arriveremo. E non è una minaccia….
Il centro di costo principale è il patrocinio legale per gli iscritti ed il compenso del Garante, che è quello che fa la differenza tra i fatti e le chiacchiere.
Le spese di gestione amministrativa ed organizzazione, la realizzazione di un blog liquid feedback, per condividere informazioni e far sentire la nostra voce, sono invece ampiamente garantite dalla percentuale annua del 2%.
- Non sarà un’utopia? Chi mi garantisce che i colleghi siano leali come lo sono io?
Nessuno.
La lealtà non è un obbligo. E' una scelta.
La vera utopia è pensare di poter costringere qualcuno ad esserlo. Non esistono accordi preventivi a cui non si possa, volendolo, venir meno.
Altra cosa è dotarsi di tutti gli strumenti più efficaci a maggiore garanzia, dando per acquisito che sei tu che decidi di garantire te stesso e insieme agli altri stabilisci come.
Perché dovresti tradire? Perché dovrebbe farlo un tuo collega? La porta è aperta, nessuno ti costringe a tutelarti rimanendo all'interno degli standard professionali della categoria.
Ma se lo scegli, appunto, sei fuori.

5 commenti:

Paolo Cingolani ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
PieroBod ha detto...

Cara Sact,
dopo la stranita assemblea sulla Guild, conclusa con una sorta di sospensione generale, non abbiamo più avuto comunicazioni di alcun tipo.
Io credo che, data la gravità (nel senso del peso) degli argomenti in discussione: dalla fine stessa della Sact, alla nascita - molto laboriosa - di una alternativa capace di superare le attuali realtà associative, questo silenzio sia sbagliato e dannoso.
Capisco la delusione per la mancata adesione alla chiamata sulla Guild, ma penso che i soci andrebbero, perlomeno, informati del risultato del nostro incontro. Non possiamo essere chiamati con tanta insistenza solo quando si tratta di ratificare.
Capisco la crisi economica e la conseguente frustrazione generale e la paura e la rabbia e tutto... ma il silenzio stesso di questo blog è un pessimo segnale.

Paolo Cingolani ha detto...

Piero ha ragione. Questo è un luogo di anticipazione e discussione, andrebbe usato per aggiornare e confrontarsi sulle attività in corso. Se non serve, tanto vale fare un gruppo chiuso su FB, è più facile.

PieroBod ha detto...

Boh...?
Poi appare sul sito una notizia il 2 luglio che turlla trulla ci avverte di un articolo apparso su Hollywood Deadline (me cojoni!).
Cioè, va tutto bene?
Tutto procede (nonostante)?
Ma dico... manco Lenin.

Due righe di condoglianze, nemmeno?

Sempre Bodrato.

PieroBod ha detto...

Una faq da Piero Bodrato.
Perchè nessuno trova inquietante che questa pagina sia morta?