venerdì 22 giugno 2012
TURNING POINT: IL PRIMO PRINCIPIO
La crisi finanziaria e la faccia tosta di produttori e network, che hanno il coraggio di scaricare su di noi il loro rischio d’impresa, hanno DISSESTATO LE CONDIZIONI DI LAVORO della nostra categoria.
RIPORTIAMOLE IN ASSE!
In vista dell’assemblea del 26 giugno la SACT propone i 10 principi che dovranno essere tradotti in clausole e a cui dal prossimo TURNING POINT si dovranno allineare tutti i contratti di soggetto e sceneggiatura.
Cominciamo dall’inizio.
Il PRIMO PRINCIPIO riguarda la CERTEZZA DI PAGAMENTO, messa in pericolo da una prassi invereconda: ritardare i pagamenti, o non pagare affatto le ultime rate. Ecco di che cosa si tratta:
1. Ciascuno dei diritti che la LDA (Legge sul diritto d’autore) riconosce allo scrittore di un’opera originale può considerarsi ceduto soltanto alle seguenti condizioni: a) quando sia stato espressamente e singolarmente nominato nel contratto, b) quando sia stata saldata la totalità del compenso pattuito (compresa la quota per la eventuale relativa prestazione d’opera).
Ne deriva che il mancato pagamento o il pagamento parziale da parte del Produttore, di anche uno solo dei corrispettivi di cui al contratto, entro e non oltre i termini in esso stabiliti, darà diritto allo scrittore di considerare automaticamente risolto il contratto, senza necessità di ottenere alcuna pronuncia giudiziale in tal senso, dovendosi intendere questa clausola, da inserire nei contratti, come clausola risolutiva espressa. In tal caso, lo sceneggiatore avrà facoltà di agire per il ristoro dei danni subiti.
CHE COSA VUOL DIRE?
Se il produttore non paga quello che deve fino all’ultimo centesimo, lo sceneggiatore fa scattare la clausola risolutiva espressa e scioglie il contratto, cioè tutti i diritti tornano in suo possesso, come se non li avesse mai venduti.
Quindi, il produttore non può continuare la realizzazione (o vendere o mandare in sala o in onda o utilizzare dove che sia) il prodotto perché PER FARLO DEVE POSSEDERE I DIRITTI DI TUTTI GLI AUTORI. Basta che non abbia i diritti anche di uno solo, e tutto si ferma. Gli converrà dunque pagare quello sceneggiatore. E di corsa.
La clausola risolutiva espressa è un modo per affermare – senza ricorso al giudice – un diritto che attiene al codice civile e che non può essere negato.
Lo sceneggiatore resterà sempre – anche a contratto risolto - nel pieno diritto di rivendicare non solo il saldo di tutto il contratto ma anche i danni subiti dal mancato pagamento.
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2 commenti:
E' esattamente la strada da battere, per chi si accosta ora a questo mestiere ed è già carne da macello; e per chi scrive da tempo e vede sfumare giorno dopo giorno diritti e dignità.
Gianluca Iovine
Gianluca Iovine
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